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The Tomorrow People – 1×01 – Pilot

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Sono mancate solo le scimmie volanti, per il resto questo pilot non si è fatto mancare nulla, tranne un’idea originale o semplicemente un soggetto già visto ma sviluppato con personalità.
Il trailer non lasciava molti dubbi sulla strizzata d’occhio, o parliamo pure di debito, nei confronti degli X-Men ma dalle prime immagini mi ero concessa di sperare in un prodotto ben congegnato rispetto a quello che normalmente mi sentirei autorizzata ad aspettarmi dagli standard della CW. Aspettativa frustrata a fine visione di un pilot che pur essendo dignitoso non lascia traccia se non quella di un continuo già visto, la cui nota di maggiore interesse è di carattere genealogico: il protagonista Robbie Amell è il cugino di Stephen Amell (Arrow).

Le parti più godibili sono quelle di azione considerato che fanno procedere la trama in qualche direzione avendo l’ulteriore pregio di non far parlare troppo i personaggi le cui conversazioni sono sostanzialmente un continuo ripetere e spiegare quella che è la trama perfettamente chiara e afferrabile dagli spettatori già dopo i primi cinque minuti.

Ma andiamo con ordine. Stephen (Amell) è un adolescente cresciuto con la madre in seguito all’abbandono del padre. La vita a scuola è fatta di emarginazione e bullismo a causa di sintomi diagnosticati come disturbi psichici ma che in realtà sono l’iniziale e incontrollata manifestazione di particolari abilità. Il giorno, o meglio la notte, in cui decide di seguire le indicazioni della voce che sente nella sua testa si ritrova, dopo essere stato teletrasportato, in una stazione abbandonata della metropolitana newyorkese, ora divenuto rifugio e quartier generale di quelli che Cara – la proprietaria della voce nella sua testa – spiega vengono definiti “Tomorrow People”, un’evoluzione della razza umana che li ha dotati di facoltà quali la telecinesi, il teletrasporto e la telepatia.

Naturalmente l’esistenza di centinaia di persone dotate di tali abilità, se scoperta dall’uomo comune, porterebbe a ovvi problemi di convivenza, la razza umana si sentirebbe minacciata e spunterebbero altri Dottor Price (Mark Pellegrino), il genetista che  ha messo in piedi un’organizzazione per dar loro la caccia. Ma c’è dell’altro. Esiste un leader, una figura dai contorni messianici, che potrebbe condurli in una “Terra Promessa”, un luogo in cui essere al sicuro per sempre. Cosa, se e dove sia questa “terra promessa” nessuno lo sa ma questo capo carismatico altri non è che il padre scomparso di Stephen. Segue video messaggio dell’uomo lasciato al figlio proiettato da un computer, un’ Intelligenza Artificiale modellata su Hal. Il video messaggio inizia con l’incipit secondo solo a “C’era una volta” ovvero “Se stai guardando questo messaggio vuol dire che sono morto/mi hanno preso/sei la nostra ultima speranza”. In questo caso il padre di Stephen non dice assolutamente nulla di utile o importante. Sappiamo però, da Cara e dal suo ragazzo John, che il padre di Stephen aveva facoltà in modo esponenzialmente superiore agli altri: la speranza è che Stephen abbia ereditato le doti superiori. Spoiler: sì, le ha ereditate.

Segue fase di negazione, poi accettazione. Ma c’è ancora dell’altro. Il Dottor Price è lo zio di Stephen: prima tenta di eliminare il nipote, fallendo, poi si fa trovare nel soggiorno di casa per reclutarlo nella sua organizzazione al fine di contrastare gli altri tomorrow people ed evitare ritorsioni contro la sua famiglia in caso di rifiuto. Come ulteriore incentivo Price mostra un video in cui il padre del ragazzo muore saltando in aria una volta entrato in auto: tra le doti di Stephen devono esserci anche capacità divinatorie perché l’uomo del filmato  ha il volto coperto e per quel che mi riguarda si tratta di un video preso da youtube. All’inizio Stephen sembra accettare ma intuiamo che è solo un modo inserirsi nella struttura.

Gli spunti interessanti ci sono, primo fra tutti il tema della convivenza tra esseri umani e esseri umani con facoltà superiori ma innanzi tutto è da vedere se i protagonisti Stephen, John, Cara e l’asiatico/comic relief riusciranno a funzionare come team e ricevere il lusso di una caratterizzazione più intrigante. Magari anche linee di dialogo meno scontate ed elementari.

Meh!

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